testimonianze dei ragazzi che hanno partecipato alla Conferenza “da Parigi a Damasco”

Milena: “Io sono andata, è stata molto interessante soprattutto per quanto riguarda gli interventi dei due ospiti, l’avvocato Migliaccio e una operatrice presso la Onlus LESS, che si occupano entrambi di accoglienza

Tra l’altro la Dottoressa ha parlato di alcune giornate in cui apriranno l’associazione alla cittadinanza per mostrare appunto di cosa si occupano, mi sembra dal 17 dicembre.”

Noemi: “Anche io ci sono stata. È stato veramente ricco e interessante l’incontro, sono stati toccati molti aspetti della questione Medio-Orientale visti da diverse prospettive, storica, religiosa, politica e giuridica. Il primo a intervenire è “la star” il prof Tottoli, docente di Islamistica, che brevemente ha spiegato il fenomeno Isis come prodotto non solo del rapporto “problematico” (coloniale) che l’Occidente ha avuto con il Medio Oriente, ma anche come prodotto dei vari autoritarisi e della repressione di ogni tipo che hanno generato risposte di questo tipo. Da al-Qeida allo Stato islamico che può essere visto come una sorta di evoluzione dalla prima associazione terroristica, contenendo però la novità della rivendicazione territoriale.

Poi è intervenuto il Prof. Wulzer, docente di Storia delle relazioni internazionali che ha fatto un quadro storico mettendo in luce che il Medio Oriente è una costruzione occidentale, lo stesso termine è stato coniato dalla Gran Bretagna, e che la questione è nata dalla definizione di confini artificiali da parte delle potenze europee che hanno controllato la regione durante la prima metà del 900. Mentre nella seconda metà del 900 il controllo è stato esercitato dagli USA: dapprima in maniera velata, per poi passare a un esplicito interventismo a partire dalla guerra del golfo. Essenzialmente gli interessi degli USA si riassumono in Petrolio, protezione di Israele e contenimento. Adesso gli USA dopo la stagione della guerra al terrore del 2003, hanno adottato una posizione di disimpegno delle forze in M.O lasciando lo spazio di intervenire ad altre potenze come Francia e Russia

Wulzer intendeva dire che adesso ci stanno vedendo le conseguenze delle scelte fatte durante la Prima guerra mondiale di ridefinizione dei confini.

Poi è intervenuto Civile, docente di storia contemporanea, che ha ribadito alcuni aspetti storici e poi ha fatto alcune riflessioni sulle conseguenze dell’attacco di Parigi che ha risvegliato il sentimento nazionalista e un certo revanscismo francese, che ha portato a una chiusura piuttosto che a una riflessione sulle cause! E perfino il giubileo ha mostrato il forte allarmismo che si respira in questo periodo. Secondo Civile ci si dovrebbe fermare a comprendere piuttosto che di decretare immediatamente risposte affretate.

I prof sono stati davvero all’altezza! Lo hanno reso veramente interessante! Sono stati tutti chiarissimi .

L’argomento poi stava molto a cuore a tutti noi, sia professori che studenti! .”

Milena: “La Dottoressa Talamo ha parlato dei diversi tipi di luoghi d’accoglienza, strutturati in CARA, centri di emergenza (che sono tristemente famosi perché sono quelli che i media mettono sotto i riflettori) e SPRAR, che comprende anche la Onlus con cui collabora la Dottoressa. È il modello più efficiente perché si occupa di ogni aspetto della vita di chi arriva e richiede asilo, dall’assistenza legale ai corsi di lingua e quelli professionali. Ma è anche il sistema meno diffuso perché in Italia si sono solo 20 mila posti a fronte dei centomila e più rifugiati che fin’ora sono arrivati!.. Prima di lei ha parlato l’avvocato Migliaccio che ha raccontato alcuni casi di cui si è occupato. Si tratta di richiedenti asilo che sono incappati in commissioni poco competenti che hanno respinto le loro domande perché sostengono che in Iraq non ci sia una situazione tanto grave da giustificare una richiesta di protezione internazionale – siamo evidentemente alla follia!

No credo che in Italia gli SPRAR siano quelli che funzionano meglio (però potrei aver fatto confusione con le sigle). Poi, i CARA e i centri di emergenza sono gestiti da persone che non hanno nulla a che fare con l’accoglienza ma si improvvisano operatori per profitto.

Tra l’altro avvocato Migliaccio ha anche spiegato che non solo non esistono corridoi umanitari ma addirittura in paesi come il Pakistan hanno reso inaccessibili i consolati, poiché la richiesta di protezione internazionale potrebbe essere presentata anche lì. Non servirebbe dunque arrivare prima fin qui in Europa… Oggi in Pakistan per comunicare con il Consolato devi infatti passare attraverso società terze oppure tramite posta. In questo modo le persone lì purtroppo non hanno nessun modo per avere protezione e sono costrette a rivolgersi a vie illegali… questa cosa mi ha sconvolto”

Vuoi dire Milena che devono rivolgersi ad intermediari per rapportarsi al consolato. Che poi in effetti sono gli stessi ambienti che poi gli portano in Europa?

“Sì, i quali poi via posta inoltrano le richieste… tutto questo per evitare che mettano piede negli edifici del consolato, altrimenti sarebbero costretti a farli arrivare in Italia. Questa cosa quante leggi internazionali viola? bah..”

Mariassunta: “Riassumendo, le tematiche di fondo sono state: a) il cambiamento degli equilibri mondiali, b) l’Isis e il rapporto con l’Islam, c) l’incedere delle destre in Europa, d) esperienze di assistenza legale con testimonianze di esperti del settore SPRAR, e) quadro storico e logistico dell’attuale Medio-Oriente. Poi c’è stato un docente madrelingua siriano che ha portato la sua testimonianza con competenza e umanità. Devo precisare che ho fatto da mediatrice per questa conferenza, potrei essere di parte nel dare un giudizio poiché ero coinvolta in prima persona. Mi spiace solo che il tempo non sia mai sufficiente per queste cose, così da permettere a tutti di fare un intervento.”

L’avrete capito, chi ha potuto assistere alla Conferenza è tornato a casa davvero estasiato. Ma ora che si fa? Si lascerà di nuovo cadere il silenzio sulla dramaticità degli eventi che si stanno svolgendo a poca distanza..? Il gruppo studenti Unior pro Rivoluzione siriana spera di no; si augura infatti che nel prossimo futuro, con altre realtà studentesche come quella di Link Orientale, si potrà ad esempio organizzare dei workshop in cui gli stessi studenti dell’Orientale siano chiamati in prima persona a riflettere insieme ai noccioli del problema.

Dalla sua creazione nel marzo 2012 stUpRS ha voluto fare sentire la voce degli studenti sconvolti dagli avvenimenti in Siria, e non solo.

Valorizzare tutte le energie nuove che rappresentiamo tutti noi, non rappresenterebbe la risposta migliore al clima di oddio, di paura e di difidenza che dall’alto vogliono fare calare su di noi?

Al terrorismo si risponde civilmente: con partecipazione di tutte e tutti e con alegria! Tiè

stUpRS

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