Lo sappiamo che siete depressi,
Che tutti intorno a voi vi dicono che non si può fare niente per il popolo siriano,
Al massimo qualche aiutino umanitario, o qualche donazione..
Che è tutto una questione di tempo perso. A questo punto.
Siete liberi di credere a questo cinismo ambiente, che fa tanto comodo a quei docenti che non osano esprimersi e ai giornalisti che riducono la realtà soltanto a ciò che è effimero.
In Italia si è liberi, dunque siete liberi di deprimervi.
Però siete anche intelligenti e capaci, considerato che per 3/5 anni vi dedicate all’apprendimento di lingue e culture “esotiche”.
Siete così intelligenti da capire che la situazione siriana è molto intricata e complessa.
Però preferite prendervela un po’ comodo, non scervellarvi troppo e cullarvi piuttosto nella diceria che tanto non si può fare niente.
Davanti all’incognito preferite la sicurezza delle vostre abitudini passate di socializzazione – per ammobiliare il vostro tempo “libero”.
Da adulti in futuro sarete confrontati come mille difficoltà, dunque ora pensate a godervi qualche momento di relax.
Bene, questo atteggiamento isola maggiormente il popolo siriano e chi cerca di escogitare una soluzione a lungo termine per la regione. Questo lo sapete quanto noi.
Però ciò non è il vero problema: siamo abituati a lavorare in solitudine come gli artigiani – fino a notte fonda.
Non chiedere dunque agli Studenti Unior con parsimonia cosa si potrebbe fare qua in Occidente per fare cadere l’asse Putin-Ruhani-Hizbullah-Asad in Siria, chiedetevi piuttosto perché aspettate dagli altri che vi dicano cosa fare.
Se la situazione è così intricata e volatile, sarà che ci sono migliaia di possibili canali d’intervento? oppure no? Davanti a un intero continente in trasformazione, non riuscite ad avere un minimo di fantasia anche voi su come promuovere l’autodeterminazione in questo vasto territorio??
Sareste studenti di collegio, non studenti universitari.
Continuare a scaricare sugli altri la vostra passività perciò non serve.
Gridate piuttosto ad alta voce: in questa società voglio essere soltanto una foglia. Che il vento mi porti dove vuole lui!
Infatti, non è necessario essere liberi o dotati di volontà propria.
E’ anche questo il bello di essere nati con la possibilità di scegliere.
Napoli, 28 luglio 2017